Si è parlato molto nelle ultime settimane di quanto pagare con la carta di credito e bancomat ci renderebbe virtuosi dal punto di vista fiscale, ma nessuno dice di quanto poco virtuosi ci renderebbe in quanto risparmiatori. A questo proposito, alcune ricerche più o meno recenti forniscono qualche dato empirico là dove il confronto rischia di essere solo "tecnico" o ideologico.
E’ riconosciuto che pagare con i “soldi di plastica” cambi il “calcolo mentale” dietro una decisione economica. Le carte di credito rendono la transazione astratta, riducendo in misura consistente l’attivazione di quella parte del nostro cervello sensibilissima al dolore della perdita. Come se la carta di credito anestetizzasse la chimica dei neuroni deputati a intercettare l’emozione negativa associata a un pagamento, per sostituirla con altre più piacevoli sensazioni abilmente indotte dalla pubblicità. E' noto per esempio che in un’asta per acquistare i biglietti di una blasonata partita di basket, a parità di condizioni, l’offerta di chi pagava con carta di credito era doppia rispetto a chi pagava in contanti (“Always Leave Home Without It: A Further Investigation of the Credit-Card Effect on Willingness to Pay”). Non solo si è disposti a pagare di più, ma con la carta di credito aumentano anche gli acquisti impulsivi, per esempio si spende di più in junk food (“How Credit Card Payments Increase Unhealthy Food Purchases: Visceral Regulation of Vices")
Un altro interessante studio (“The Denomination Effect”, Journal of Consumer Research, 2009) mostra che lo stesso avviene anche con le banconote, ma solo se di piccolo taglio. Venti euro in una singola banconota non sono trattati allo stesso modo degli identici 20 euro in pezzi da 1 euro. Nel secondo caso infatti escono dal portafogli molto più in fretta. Evidententemente a piccole dosi il dolore della perdita è meno intenso e risulta più difficile resistere a una gratificazione immediata rispetto a un risparmio di là nel tempo.
Suggerimento di psicoeconomia quotidiana: uscite con una banconota da cento euro e lasciate a casa la carta di credito (e fatemi sapere se funziona). Curioso notare che la mia Banca qui in USA (dove il 15% di detentori di carta di credito ha diecimila dollari di debito sulla sua carta) mi inviti a fare il contrario, appena apro il sito vengo incoraggiato a “risparmiare aumentando i pagamenti con carta di credito” (Save by increasing your credit card payment); il che, alla luce di quanto appena visto, è una contraddizione di termini.
Non fidatevi dei consigli della banca, ma neppure di voi stessi. L’unico modo per essere davvero razionali è sapere che non lo siamo.